Il Texas hold'em è stato confinato per anni in un limbo di semillegalità e associato ad ambienti equivoci, il poker ha vissuto momenti difficili; ciò nonostante non ha mai smesso di attirare l'interesse di persone di ogni età e ceto sociale.
Non è secondo agli scacchi o al bridge per la complessa visione strategica dello svolgimento della partita e la ripetuta necessità di modificare il comportamento di gioco per la mutevolezza delle situazioni, è purtroppo rimasto rispetto a questi parecchio indietro anche nella produzione teorica pur non essendo mai cessata la pubblicazione di carattere propedeutico alla materia, segno di un interesse costante nel tempo da parte del pubblico.
Ad un tratto, l'esplosione in tutta Europa , Italia compresa ( il 2006 potrebbe essere chiamato l'anno del poker), del Texas Hold em , variante americana dello - Stud - il gioco a carte scoperte - nato negli anni settanta.
Con il contributo del Texas holdem oggi si riconosce al poker tout court la dignità che gli compete. Trascinato da improbabili bische nei luccicanti saloni di tutti i casinò italiani, fatto proprio da una generazione di trentenni, che hanno da diverso tempo iniziato a praticarlo su internet, è attualmente riconosciuto come gioco di abilità, non d'azzardo, in qualche modo affine a una disciplina sportiva. L' Hold em ha contribuito alla rinascita del poker, un gioco tra i più intelligenti che siano mai stati inventati, ma riuscirà a mantenere un livello di giocate e di indotto simile al 2006 o cadrà nell'oblio? I segnali non sono certo rassicuranti, vista la crisi economica che attanaglia il paese, ma un numero importante di giocatori è comunque ormai radicato nel territorio, la scommessa è quella di trovare le forze di mantenere alto il livello di investimenti e visibilità nel settore.
Good Luck!
